Borse 22 ottobre, i listini europei chiudono in rosso. Paura per il ritorno del lockdown.
MILANO – Borse 22 ottobre. Settimana difficile per i mercati. Il mancato accordo tra democratici e repubblicani sul rilancio dell’economia e la paura di un nuovo lockdown continuano a pesare sull’andamento dei listini.
Una nuova giornata complicata per i mercati europei. Una chiusura in rosso (in positivo solo Londra n.d.r.) a 24 ore dall’ultima seduta. E le previsioni per il futuro, visto l’andamento della pandemia, non sono rosee.
Borse 22 ottobre, Piazza Affari chiude in rosso
La chiusura in negativo di Wall Street non ha permesso ai listini asiatici di girare in positivo. Tokyo ha lasciato per strada lo 0,7%. Male anche Shanghai (-0,4%), mentre Hong Kong ha chiuso piatta.
Continua il calo dei mercati europei. Milano ha lasciato per strada lo 0,05%. Andamento simile anche per Parigi (-0,05%), mentre sono andati peggio Francoforte (-0,12%) e Madrid (-0,2%). L’unica a chiudere in positivo Londra (+0,22%).
Rotta invertita, invece, per Wall Street. Chiusura in positivo sia per il Dow Jones (+0,5%) che per il Nasdaq (+0,19%). Andamento che potrebbe consentire ai mercati asiatici di aprire in positivo.
Spread stabile, petrolio in calo
Lo spread resta stabile. Al termine della giornata il differenziale ha chiuso a 137 punti base. Continua a perdere, invece, il petrolio. Il Wti ha lasciato per strada lo 0,6% a 39,79 dollari, mentre il Brent lo 0,5% a 41,51 dollari al barile.
Visco: “La crisi farà qualche vittima tra le banche”
Intervenuto alla seconda conferenza Baffi Carefin, Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, si è soffermato sull’attuale momento dell’economia: “Questo shock senza precedenti potrebbe causare qualche vittima fra le banche – ha sottolineato il numero uno di via Nazionale, riportato dall’Ansa – gli istituti sono entrati nella crisi con una posizione di capitale e di liquidità più forte rispetto alla precedente […]. La prevedibile crescita dei crediti deteriorati deve spingere le banche a incrementare gli accantonamenti“.